Studi scientifici dimostrano che gli oli essenziali diffusi nell’ambiente determinano effetti positivi sulla psiche e sul corpo. Ogni olio essenziale è ricchissimo di molecole, ed è in grado, grazie alla sua composizione biochimica, di portare un’informazione, un messaggio al nostro organismo. Dal punto di vista più sottile, l’olio essenziale è considerato uno “strumento di vibrazione”.
Infatti sono state misurate, da vari ricercatori, le frequenze di oli essenziali; dalla più bassa, quella della Menta (78 MHz) alla più alta della Rosa Damascena (320 MHz), queste sono state messe in relazione con le frequenze del nostro organismo. Queste si abbassano notevolmente durante le malattie e possono ricevere un gran beneficio dall’utilizzo degli oli essenziali.
Con la diffusione ambientale utilizziamo il nostro olfatto, un senso molto peculiare perché nel suo percorso bypassa la neocorteccia. Uno stimolo olfattivo infatti si traduce in un segnale elettrico, dal bulbo olfattivo arriva direttamente al sistema limbico, che si può considerare un po’ come una biblioteca dove risiedono ricordi stimolati proprio dagli odori percepiti.
Con la diffusione atmosferica, si crea una nebulizzazione di particelle piccolissime.
MA A COSA SERVE DIFFONDERE OLI ESSENZIALI NEI NOSTRI AMBIENTI?
Alcune funzioni sono: profumare e purificare l’aria, proteggere dagli insetti, stimolare l’appetito e indurre rilassamento.
E’ importante non diffondere mai in modo continuativo, soprattutto la notte, per non saturare troppo l’aria generalmente si utilizza 1 goccia ogni m2 ; sono sconsigliati i diffusori a candela che possono degradare le molecole che costituiscono l’olio essenziale.
Si può accendere il diffusore per 20 minuti ogni 3-4 ore e solo 5-10 minuti prima di andare a dormire. Soprattutto nei bambini sotto i 3 anni, che durante il sonno hanno un rimodellamento delle sinapsi, è importante non diffondere nella cameretta oli essenziali per non disturbare questo processo notturno. In gravidanza, si consiglia di utilizzare gli agrumi come arancio e mandarino. Si possono diffondere gli oli anche per effetti benefici in ambito veterinario, utilizzando ad esempio olio essenziale di lavanda e camomilla, lasciando sempre libertà di movimento ai nostri amici a quattro zampe. Non sempre i gatti, infatti, gradiscono i profumi. Per questo è importante non diffondere in prossimità di acquari e voliere.
E’ fondamentale prestare attenzione alla qualità degli oli, l’ideale è che siano biologici e puri. Se si utilizzano miscele di oli essenziali, queste devono rispettare un’armonia olfattiva con la presenza di note di testa, cuore e fondo ed abbiano un preciso obiettivo di salute.
Non si usa in diffusione l’olio essenziale di origano e anche la menta è poco utilizzata perché contiene alcune molecole irritanti a livello cerebrale che possono risultare pericolose per i bambini, le donne in gravidanza e i soggetti epilettici e in chi ha avuto episodi di convulsioni.
E’ sempre bene affidarsi a esperti in aromaterapia che sappiano consigliare il tipo e il modo di utilizzo corretto degli oli essenziali, un vero e proprio tesoro per la nostra salute!