Il tema del sonno è molto vasto e misterioso, ancora oggi, rimangono infatti numerose domande senza risposta che rendono l’ambito del dormire estremamente affascinante.
Lo era già per gli antichi che attorno alla tematica del sonno hanno costruito un ricchissimo bagaglio di credenze, miti e leggende. Nella mitologia greca Hypnos, dio del sonno, veniva raffigurato con un mazzo di papaveri ed era figlio della dea Notte e di Erebos, dio dell’oscurità. Hypnos eredita dai genitori le loro qualità fondamentali, rispettivamente la qualità del passaggio e quella della tenebra. Il sonno diventa il passaggio tra la giornata che si è conclusa e quella successiva, ma è anche un passaggio ad un mondo completamente nuovo dove l’uomo perde la coscienza di sé e si addentra in una dimensione fatta di immagini fantastiche talvolta molto piacevoli altre volte invece estremamente inquietanti come negli incubi.
La tematica non ha perso il suo fascino perché ad oggi il sonno è ancora un comportamento biologico estremamente misterioso. È superata la concezione del sonno come fenomeno passivo, è infatti un processo dinamico attivo e non può essere svincolato dal suo complementare, lo stato di veglia. Sono due facce della stessa medaglia, entrambe partecipano all’omeostasi dell’intero organismo.
Che cosa sappiamo del sonno?
È un processo neurofisiologico caratterizzato da una temporanea perdita di coscienza e dal cambiamento di alcuni parametri fisiologici, come la respirazione, il ritmo cardiaco, la pressione sanguigna e la temperatura corporea. È correlato al fattore ambientale dell’alternanza di luce e buio ma anche da processi innati; si tratta di un ritmo antichissimo che regola la vita di ogni creatura terrestre adattandola proprio al ciclo della terra. È davvero molto emozionante cogliere questo legame con la terra; con i millenni di evoluzione, ogni essere vivente ha adeguato il proprio ritmo a quello del pianeta su cui vive. C’è la componente ambientale, ma sono importantissimi anche i fattori innati e genetici.
Quali sono i circuiti cerebrali coinvolti in questa dinamica?
Nel tronco encefalico si trovano i centri che regolano il sonno e la veglia, in particolare nel sistema reticolare acendente e nei nuclei del Rafe.
C’è un secondo e importantissimo circuito chiamato nucleo soprachiasmatico, si tratta di una struttura minuscola della grandezza della capocchia di uno spillo, fondamentale per l’equilibrio dell’intero organismo. E’ infatti l’orologio principale del nostro corpo, chiamato anche Master clock.
Queste strutture neuronali si attivano sotto lo stimolo di due fondamentali fattori: il debito di sonno accumulato dal cervello durante il giorno e il livello di luce ambientale. Infatti si ipotizza che il cervello stesso durante la veglia produca tutta una serie di molecole che, sommandosi nell’arco della giornata, arrivino ad un certo livello e attivino così i centri del sonno.
Il nucleo soprachiasmatico inoltre comunica con la ghiandola pineale che produce così la melatonina, molecola presente in tutti gli organismi viventi; Il picco di concentrazione nell’uomo si ha tra le 2 e le 4 di notte e la sua sintesi varia anche con le stagioni.
Il ristmo sonno veglia è un equilibrio dinamico determinato dall’intersecarsi di numerosi fattori. Anche alcuni organi possiedono dei sincronizzatori, influenzati da numerosi fattori, non solo dalla luce ma anche dallo stato nutrizionale e dalla temperatura corporea e ambientale.
Le ultime ricerche evidenziano che esistono anche dei geni orologi, in grado di regolare le nostre attività ritmiche in modo innato e determinano il personale ritmo di sonno di ogni individuo. C’è infatti l’ipnotipo lungo che necessita di 10/12 ore di sonno per svegliarsi riposato (cronotipo gufo) mentre quello breve, già dopo 5 ore è già attivo (cronotipo allodola).
Gli studi dimostrano come anche una lieve riduzione del sonno per alcuni giorni può alterare la memoria, l’apprendimento, il pensiero creativo, i tempi di reazione e rendere meno efficienti i processi decisionali; inoltre la carenza di riposo può aumentare il rischio di obesità.
Un aspetto molto affascinante è che, durante il sonno, non solo avviene la maturazione dei neuroni con una sorta di manutenzione delle sinapsi, si consolida la memoria ma c’è anche, attraverso il sistema glinfatico, una pulizia del cervello della spazzatura proteica, come la proteina amiloide e tau. Questa attività aumenta di 10 volte durante la notte mentre i neuroni riducono il loro volume anche del 60% lasciando così più spazio al liquido cefalorachidiano, favorendo così la rimozione delle tossine. Purtroppo, domendo male, c’è un sistema di pulizia meno efficiente.
Si definisce jet leg sociale la discrepanza tra il cronotipo individuale e le esigenze imposte dalla società e questo può causare una deprivazione cronica del sonno con effetti negativi sulla salute e sulla qualità della vita. Può provocare un innalzamento dei marker infiammatori, come il cortisolo e la PCR e si riduce l’efficienza anche del sistema immunitario.
Come detto dalla dottoressa Laura Palagini nel Word Sleep Day 2023, Il sonno costruisce la nostra resilienza e può modificare lo schema della nostra personalità.
La Naturopatia, con i suoi numerosi strumenti, può aiutare a riposare meglio…vi aspettiamo per parlarne insieme!